Circolare: CIRC. 1601 - LE ISOLE MINORI della LAGUNA NORD - Attività Culturali
LE ISOLE MINORI della LAGUNA NORD
il 06.10.2013
Data di pubblicazione: 04 Settembre 2013
Adesioni entro: 16 Settembre 2013
Responsabili: Pignatelli/Scapin/Turri
Il Circolo Dipendenti della Banca Popolare di Vicenza Sez. CULTURA
PROPONE
DOMENICA 6 OTTOBRE
LE ISOLE MINORI della LAGUNA NORD
SAN SERVOLO
SANT'ERASMO
LAZZARETTO NUOVO
Il programma prevede:
Udine, luogo e ora da definirsi …..,; ritrovo dei Sigg. partecipanti……..e partenza con pullman G.T. per Punta Sabbioni *
Castelfranco V. ore 7,30; ritrovo dei Sigg. partecipanti a Castelfranco Veneto nel parcheggio del Supermercato CRAI di via Forche e partenza con pullman G.T. per Punta Sabbioni
*possibilità di soste lungo il percorso per recupero partecipanti da concordare con gli organizzatori
. Ore 09.30. Ritrovo dei Sigg.ri Partecipanti a Punta Sabbioni. Imbarco su imbarcazione privata e inizio della navigazione con panoramica del M.O.S.E. Per la difesa completa di Venezia e degli abitati lagunari dalle acque alte di qualunque livello anche in previsione di un aumento del livello del mare, è stato elaborato un sistema combinato di tipologie di opere che prevede la chiusura temporanea di tutte le tre bocche di porto, attraverso un sistema di “opere mobili” integrati da una serie di “opere complementari”, congiuntamente a interventi di difesa locale delle aree urbane più basse sull’acqua, per le maree che determinano gli allagamenti più frequenti. Le opere mobili sono costituite da schiere di paratoie che in condizioni normali di marea sono piene d'acqua e restano adagiate nelle strutture di alloggiamento realizzate sul fondale del canale di bocca (ciascuna paratoia ha un lato vincolato alle strutture di alloggiamento con cerniere).
. 10.15 ca. Arrivo all’isola di San Servolo e inizio della visita con guida. L'Isola di San Servolo si trova nella Laguna di Venezia a circa 700 metri dall'Isola di Sant'Elena e dal Lido. La superficie dell'Isola di San Servolo è di 4,82 ettari dei quali circa 3,8 sono destinati a giardino. Quest'isola fu abitata fin dal VII secolo dai monaci benedettini che vi costruirono un convento ed una chiesa dedicata a San Servolo (in latino Servìlio), martire di Trieste. I frati rimasero nell'Isola di S. Servolo fino a circa il 1109 quando al loro posto si insediarono le suore benedettine per oltre 5 secoli. A partire dal 1725 a San Servolo arrivarono i Padri ospedalieri di S. Giovanni di Dio che vi istituirono un ricovero per i disabili mentali, ma solo per persone della nobiltà. La chiesa dell'Isola di San Servolo venne ricostruita nel 1747 su progetto di Giovanni Scalfarotto e Tommaso Temanza. A partire dal 1797, con la caduta della città in mano ai francesi, il manicomio fu aperto a tutti, mentre dal 1873 a San Servolo rimasero solo gli uomini malati di mente, poichè le donne matte vennero trasferite nella vicina Isola di S. Clemente. Il manicomio di San Servolo rimase aperto fino al 13 agosto 1978, quando a seguito di nuove leggi, tutti gli ospedali psichiatrici vennero chiusi.
. Navigazione verso San Erasmo e sosta pranzo a base di pesce e prodotti tipici.
. Nel pomeriggio si costeggerà l’isola di San Erasmo. Sant’Erasmo è conosciuta con il nome di “orto di Venezia” perchè fin dai tempi della Serenissima i suoi campi e le sue vigne hanno rifornito le tavole dei Dogi e dei veneziani. Ancora oggi mantiene la sua vocazione agricola e i pochi abitanti rimasti continuano a portare avanti le tradizioni e a conservare quest’oasi verde che ancora riesce a sfuggire al turismo di massa che invade Venezia e le altre isole. Immaginate la pace e la tranquillità di una campagna, prati verdi e aree incontaminate dove la Natura è libera di riempire gli spazi come meglio crede. Il tutto circondato dalla laguna con spiagge e barene; da un lato guardate il mare e dall’altro, nelle giornate terse, vedete le montagne.
. Per raggiungere l’isola del Lazzaretto Nuovo.
L’isola del Lazzaretto Nuovo si trova all’ingresso della laguna, di fronte al litorale di S. Erasmo. Storicamente la sua posizione ha fatto sì che fosse un punto di riferimento nel sistema portuale di Venezia. Già in epoca romana infatti fu presente come supporto logistico alla navigazione lagunare. In epoca medioevale era destinata alla coltivazione della vite da cui il nome Vigna murada ed era gestita dai monaci di S. Giorgio. Tra il quattordicesimo e il quindicesimo secolo vennero edificati un piccolo ospizio e una chiesetta dedicata a S. Bartolomeo, successivamente inglobata nelle strutture di contumacia. Con un decreto del 18 luglio 1468 il Senato veneziano decide di espropriare l’isola ai monaci per destinarla alla realizzazione del Lazzaretto Nuovo, da cui il nome attuale dell’isola. Il primo lazzaretto, infatti, era situato sull’isola di S. Maria di Nazareth, ma la struttura non era sufficiente. Il Senato affidò ai Provveditori al Sal il compito di costruire il nuovo ospedale e di versare ogni anno ai monaci di san Giorgio Maggiore un affitto di 50 ducati, cifra corrisposta ogni anno continuativamente sino alla caduta della Repubblica nel 1797. Mentre al lazzaretto vecchio erano destinate le persone già ammalate di peste in quello nuovo vi restavano in contumacia sia le persone che erano state esposte al rischio di contagio sia le merci e gli equipaggi delle navi mercantili in arrivo in laguna, sospettate di recare il terribile morbo.
Nel 1561 i Procuratori di San Marco avviarono una radicale ristrutturazione dell’insediamento e vennero costruiti due “tezoni”, ovvero due magazzini.
Il “tezon grando” era destinato alla quarantena delle merci delle navi sospette, che si dichiaravano tali esponendo una bandiera gialla. Sulle mura del Tezon Grando sono state rinvenute, sotto un provvidenziale strato di calce, una serie di scritte di grande interesse storico-etnografico realizzate dai facchini addetti alla movimentazione delle merci. Le scritte riportano annotazioni sull’arrivo delle navi, disegni vari e i segni mercantili il Lazzaretto viene descritto dai documenti dell’epoca come “opera nuova et apparecchiata magnificamente per tal effetto. La quale a chi la vede da lontano ha forma di castello ben guarnito”; la struttura, di forma quadrangolare era dotata di oltre cento camere dove si ospitavano le persone sospette di essere malate: i ricoverati, se colpiti dalla malattia, venivano trasferiti al lazzaretto vecchio, altrimenti, dopo ventidue giorni venivano dimessi.
Al termine rientro a Punta Sabbioni e rientro in pullman.
COSTI
Soci Ospiti
Adulti: € 51,00 € 101,00
Bambini/Ragazzi € 36,00 € 76,00
(entro i 17 anni)
Compresa quota premio Assicurazione per R.C. Rischi Diversi (1,00 € a persona) applicata alla polizza globale stipulata dal Circolo Dipendenti BPVi con SAI Fondiaria“
La quota comprende:
- Trasporto;
- il servizio di navigazione da Punta Sabbioni (8h);
- pranzo a base di pesce con bevande incluse;
- guida/accompagnatrice per tutta la giornata (8h);
- Ingressi;
La quota NON comprende:
- Tutto quanto non menzionato alla voce “la quota comprende”.
CIRCOLO DIPENDENTI BPVI
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