Circolare: 1591 - MuSe - Museo delle Scienze - TRENTO - Attività Culturali
MuSe - Museo delle Scienze - TRENTO
il 29.09.2013
Data di pubblicazione: 28 Agosto 2013
Adesioni entro: 20 Settembre 2013
Respnsabile Suriano Andrea
MuSe - Museo delle Scienze - TRENTO
Il Muse, il museo delle scienze che proprio non sembra un museo. Piuttosto, una scommessa non solo per il Trentino ma per tutto il Paese: quella di affermare finalmente anche in Italia la cultura del ”science center.” Cioè di uno spazio 2.0 che colmi quello che il direttore Michele Lanzinger chiama “deficit di orientamento scientifico”. Senza dimenticare che oggi scienza significa anche società, innovazione e divulgazione. Per tutti. “ Il nostro obiettivo, che parte dopo un percorso di dieci anni con Renzo Piano, è orientare le persone verso un modo nuovo di conoscere il mondo – ha detto il geologo e antropologo – un museo che continui la missione avviata negli anni Sessanta, quando il concetto classico di museo di scienze naturali è entrato in crisi aprendo la strada a un approccio inedito. Oggi dobbiamo andare ancora oltre,dobbiamo mettere le mani sulle cose”.
.Percorso espositivoLa superficie espositiva complessiva del MuSe è suddivisa in 3.700 mq. Dal ghiacciaio alla foresta |
Il percorso espositivo del Muse usa la metafora della montagna per raccontare la vita sulla Terra. Si inizia dalla cima: terrazza e piano 4 ci fanno incontrare sole e ghiaccio, poi si scende ad approfondire le tematiche delle biodiversità, della sostenibilità, dell'evoluzione. fino al piano interrato e alla meraviglia della serra tropicale.
Il Muse, il museo delle scienze che proprio non sembra un museo. Piuttosto, una scommessa non solo per il Trentino ma per tutto il Paese: quella di affermare finalmente anche in Italia la cultura del ”science center.” Cioè di uno spazio 2.0 che colmi quello che il direttore Michele Lanzinger chiama “deficit di orientamento scientifico”. Senza dimenticare che oggi scienza significa anche società, innovazione e divulgazione. Per tutti. “ Il nostro obiettivo, che parte dopo un percorso di dieci anni con Renzo Piano, è orientare le persone verso un modo nuovo di conoscere il mondo – ha detto il geologo e antropologo – un museo che continui la missione avviata negli anni Sessanta, quando il concetto classico di museo di scienze naturali è entrato in crisi aprendo la strada a un approccio inedito. Oggi dobbiamo andare ancora oltre,dobbiamo mettere le mani sulle cose”.
.Percorso espositivoLa superficie espositiva complessiva del MuSe è suddivisa in 3.700 mq. Dal ghiacciaio alla foresta |
Il percorso espositivo del Muse usa la metafora della montagna per raccontare la vita sulla Terra. Si inizia dalla cima: terrazza e piano 4 ci fanno incontrare sole e ghiaccio, poi si scende ad approfondire le tematiche delle biodiversità, della sostenibilità, dell'evoluzione. fino al piano interrato e alla meraviglia della serra tropicale.
- Terrazza
- Piano 4: Alte vette
- Piano 3: Natura alpina
- Piano 2: La lunga storia delle Dolomiti
- Piano 1: Dai primi uomini sulle Alpi al futuro globale
- Piano 0: La scoperta inizia dai sensi
Piano -1 e Serra Tropicale: Storia della vita
Piano 4 – Alte vette
Far conoscere gli elementi geologici e biologici dell’ambiente alpino è l’obiettivo degli spazi espositivi “più alti” del Museo, che accompagnano il visitatore sulle vette, conquistandolo con sensazioni vive che solitamente si assaporano solo in quota. Il livello +4 è il luogo in cui inizia il viaggio multisensoriale del Muse. L’immersione a tutto tondo nell’atmosfera montana è immediata. Entrando nel grande tunnel Esperienza glaciale, uno spazio di multivisione lungo dieci metri, ci si ritrova in volo sulle Alpi. Tra rumori e impressioni del paesaggio vivo e in evoluzione, il visitatore passa dal planare mozzafiato sulle cime alpine e dolomitiche, sui ghiacciai e le foreste, alle discese in picchiata lungo le pareti più estreme, fino a costeggiare l’imponente e terribile esperienza delle valanghe. All’esterno del tunnel si cammina lungo un passaggio attrezzato. Sospeso a 23 metri d’altezza, al limite del grande vuoto centrale del Muse, permette di rivivere la sensazione di vertigine del paesaggio di alta quota. Un incedere ardito, coinvolgente, tra l’abisso e un fronte glaciale di ghiaccio vero, con rocce e vegetazione, permette di osservare gli elementi biologici e geomorfologici che caratterizzano le aree modellate dalle fluttuazioni dei ghiacciai. Le mani si possono spingere fino a toccarne la superficie fredda, ad accarezzare lo stambecco sul pendio.
Piano 3 - La vita nelle Alpi e la sua unicità
Passare in pochi chilometri dalle praterie innevate del nord Europa alle coste submediterranee della Toscana è possibile: sulle Alpi. Le Alpi, e in particolare il Trentino, racchiudono un vero e proprio mosaico verticale di ambienti diversi, popolati da specie animali e vegetali perfettamente adattati e per questo unici. La galleria “Nel labirinto della biodiversità alpina” propone una discesa immaginata lungo un sentiero di montagna in cui si susseguono, fondendosi e creando interconnessioni reciproche, 26 ambienti diversi, arricchiti da 2 acquari. La suggestione dell’allestimento mira a far (ri)vivere le emozioni provate in natura, come incontrare animali selvatici, ascoltare i loro richiami, essere testimoni di un atto di predazione o spiare i rituali di corteggiamento. Ogni ambiente è svelato in modo intuitivo e suggestivo, utilizzando modalità comunicative che vanno dai più tradizionali animali tassidermizzati, “congelati” in posture plastiche alle tecnologiche superfici virtuali interattive.
Piano 2 LA LUNGA STORIA DELLE DOLOMITI
Le Alpi, e in particolare le Dolomiti, rappresentano un unicum nel mondo per le loro caratteristiche geopaleontologiche e il loro paesaggio; un valore accreditato dalla dichiarazione di patrimonio naturale dell’UNESCO siglata nel 2009. Il percorso espositivo del piano +2 introduce alla conoscenza dell’evoluzione delle Alpi attraverso un viaggio ricco di multimedialità, corredato da una rigorosa scelta di oggetti della geologia (rocce, fossili, minerali). È un invito a scoprire, divertendosi, l’evoluzione degli ambienti geologici del passato: antiche montagne, vulcani, deserti, mari tropicali, scogliere coralline e profondità oceaniche. L’esposizione consente di addentrarsi nei processi geodinamici che in seguito alle immani pressioni generate durante l’orogenesi alpina hanno portato gli antichi fondali a innalzarsi sopra il livello del mare e, ripiegandosi e fratturandosi, a formare le Alpi. Questa parte del percorso museale offre uno sguardo anche ai processi geomorfologici avvenuti nella più recente storia della Terra e tuttora attivi: glacialismo, fenomeni di versante, carsismo. La loro azione combinata ci ha consegnato il paesaggio alpino come lo possiamo osservare al giorno d’oggi.Un geovideo proietta le storie geologiche delle Dolomiti, dai ricordi più remoti legati ai dinosauri alle più recenti glaciazioni, fino all’uomo preistorico. Ad arricchire il percorso due acquari: il primo riproduce una scogliera tropicale con acqua salata e contiene un tipico ecosistema di barriera corallina, l’ambiente di formazione delle rocce che costituiscono i massicci dolomitici. Il secondo è una ricostruzione dell’ambiente di grotta.
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Le pietre dipinte
Pietre dipinte del riparo Dalmeri: più di 200 pietre con stambecchi, bisonti, piante e figure umane dipinti con l’ocra sono una testimonianza unica ed eccezionale degli aspetti spirituali dei cacciatori preistorici che popolavano le vallate alpine.
Piano interrato - I ricordi di tutta una vita
L’affascinate storia della vita, un complesso evolvere di forme regolato da drammatici cambiamenti ambientali, geografie mutanti e occasioni fortuite. A caccia di ricordi seguendo il filo dell’evoluzione dell’uomo, in un passato vecchio 5 miliardi di anni.
In questa galleria i resti fossili ci accompagnano in un incredibile viaggio nel tempo profondo, dalla comparsa delle prime molecole all'evoluzione di dinosauri e mammiferi seguendo il filo rosso della “nostra” storia; quella di un bizzarro mammifero pensante. Le prime esposizioni del piano raffigurano i fenomeni naturali che portarono alla formazione della Terra e, poco più di mezzo miliardo di anni dopo, all’origine delle prime forme di vita. Dopo i reperti di alcune delle più antiche tracce di vita sulla Terra, le stromatoliti, si incontrano le misteriose forme di vita di Ediacara, risalenti a circa 600 milioni di anni fa: una diversa organizzazione strutturale che ci racconta di un modo alternativo di essere “animale”. Segue l’incredibile diversità della faune che raccontano il grande tema dell’esplosione della vita nei mari. I bizzarri organismi della Fauna di Burgess Shale, uno straordinario laboratorio dell'evoluzione vecchio di oltre 500 milioni di anni, conducono alla scoperta di artropodi dalle forme fiabesche e del primo rappresentante del gruppo animale al quale noi stessi apparteniamo, i Cordati. L’incontro con i bizzarri pesci privi di mascelle nel periodo Siluriano e con quelli corazzati del successivo periodo Devoniano è poi la chiave per scoprire una biodiversità oggi in gran parte estinta. A raccontare il successivo capitolo della lunga storia evolutiva sono piccole piante senza foglie né fiori, insetti privi di ali e tozzi anfibi. Incontrare e imparare a conoscere le loro forme porta il visitatore a ripercorrere i primi passi di una nuova era, quella di una Terra che si va popolando.
Serra Tropicale - Udzungwa una foresta pluviale afromontana
Per la visita guidata dell’intero complesso, riteniamo che non sia agevole effettuarla senza interruzioni in quanto sarebbero necessarie almeno 4/5 ore (non crediamo sia facile tener desta l’attenzione dei ragazzi per così tanto tempo ed inoltre per non stancare troppo tutti i partecipanti) abbiamo pensato di organizzare la giornata del 29 settembre 2013 come segue:
ore 08,40 ritrovo in Via Btg. Framarin (Sede della Banca) e partenza alle ore 09,00 precise per Trento via autostrada.
Ore 10,45 arrivo a Trento ed inizio alle ore 11,00 della prima visita guidata
(90 minuti) ai piani 2, 3 e 4 : LE MONTAGNE: DALLE ORIGINI ALLA VETTA
Alle 12,30 pranzo in ristorante;
Alle 16,00 chi vorrà potrà effettuare una seconda visita guidata (90 minuti) ai piani 1 ed interrato : STORIA ED EVOLUZIONE DELLA VITA, od in alternativa effettuare la visita alla serra tropicale: Udzungwa una foresta pluviale afromontana (durata max 60 minuti, causa umidità).
Per tutte le visite guidate sono però necessarie almeno 10 partecipanti.
Chi invece non fosse interessato ad ulteriori visite al Museo potrà passeggiare nel bellissimo centro storico di Trento (accompagnati in pullman).
n.b. PER MOTIVI ORGANIZZATIVI PREGASI ESPRIMERE NEL MODULO ADESIONE ANCHE LA PREFERENZA PER TRASCORRERE IL POMERIGGIO.
Alle 17,45 circa ci riuniremo poi tutti per il rientro, con arrivo previsto a Vicenza intorno alle 19,30.
Costo per i SOCI € 30,00 |
Costo per OSPITI €. 50,00 |
Costo per i SOCI UNDER 14 € 20,00 |
La quota comprende:
- viaggio in pullman
- pranzo in Ristorante
- ingresso con visite guidate al Museo.
Le prenotazioni dovranno pervenire alla Segreteria del Circolo Dipendenti, preferibilmente a mezzo fax o via mail, utilizzando l’allegato modulo, entro Lunedì 16 Settembre 2013 e saranno accolte sulla base dell’ordine cronologico di ricevimento, dando la priorità ai Soci, secondo le consuete modalità.
Resta inteso che l’uscita sarà effettuata solo se si raggiungeranno almeno 40 partecipanti (numero necessario per ammortizzare il costo del pullman).
CIRCOLO DIPENDENTI B.P.VI.
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