Circolare: 1364 - Il pipistrello - Attività Culturali
1364 - Il pipistrello
il 03.02.2013
Data di pubblicazione: 17 Ottobre 2012
Adesioni entro: 08 Novembre 2012
Il Circolo Dipendenti ha il piacere di invitarvi ad assistere ad un’Operetta
Il Pipistrello
operetta di Johann Strauss
nuovo adattamento e traduzione di Corrado Abbati
Teatro Comunale Vicenza
Domenica 3 febbraio 2013 ore 17,00
Coreografie Giada Bardelli - Direzione musicale Marco Fiorini -Adattamento e regia Corrado Abbati
Quando Strauss nel 1874 scrisse "il Pipistrello", lo ambientò "ai giorni nostri", naturalmente erano i giorni suoi ma un po' anche i nostri, di oggi. Con " il Pipistrello" l'Austria cominciava a dimenticare la grave crisi finanziaria che poco prima si era abbattuta sul paese travolgendo la Borsa; oggi forse non dobbiamo anche noi cominciare a dimenticare? Con "il Pipistrello" il pubblico di allora ritrovava ottimismo, piacere, gioia voglia di vivere e chi può negare che anche a noi oggi non serva quella matrice vitale che vive in questa operetta? Ieri e oggi si fondono dunque intimamente in questo nuovo Pipistrello così come le sue famose melodie si legano indissolubilmente alla struttura dell'operetta-valzer che Strauss ha inventato con la sua illuminata duttilità espressiva che ha portato questa operetta ad essere, ancora oggi, la più rappresentata nel mondo. Mettendo in scena ambienti e personaggi contemporanei Strauss violava una delle più solide convenzioni del costume musicale ma questa modernità può rivivere ancora oggi, come allora, nella filosofia mondana dei personaggi del Pipistrello : dal capriccio sentimentale di Rosalinde, alla carnale e astuta leggiadria della cameriera Adele, dalla scenografica, elaborata vendetta del dottor Falke, alla tollerante dabbenaggine di Frank, il direttore del carcere, sino alla ingenua galanteria di Eisenstein e alla spregiudicatezza del Principe Orlofsky. Un andare e venire, un rovesciato gioco dell'evasione dove la spigliatezza diventa vigore inventivo, dove ognuno è un altro, dove vecchio e nuovo, apparenza e realtà, sembrano confondersi in un elegante festa in maschera dove potremo riconoscere, riconoscerci e divertirci. E a divertirvi ci penseranno il vivace intreccio della commedia degli equivoci, le irresistibili danze e le meravigliose musiche di Strauss che ritroveranno un vigore nuovo nelle festose, colorate, cangianti, emozionanti, ammiccanti atmosfere di questo “nuovo” Pipistrello …..e come sempre: buon divertimento ad un pubblico che già conosce e a chi si vorrà far sorprendere, magari per la prima volta, da uno spettacolo inaspettatamente attuale Corrado Abbati.
ARGOMENTO
Gabriel von Eisenstein, ricco gentiluomo di campagna, è stato condannato, per diffamazione, a qualche giorno di prigione.
E’ ormai pronto per recarsi in carcere quando il suo amico dottor Falke gli porta un invito per la festa che il principe Orlofsky darà la sera stessa.
Eisenstein non ha dubbi : prima la festa e poi a costituirsi. Rosalinde, sua moglie, rimasta sola, riceve la visita del suo spasimante Alfred che però viene scambiato per il padrone di casa e quindi portato in carcere al suo posto.
Ma questo non sarà l’unico scambio di persona, poiché la festa a casa Orlofsky sarà ricca di qui pro quo preparati ad arte dal dottor Falke, che vuole così vendicarsi di una burla fattagli da Eisenstein quando lo lasciò in strada a passare la notte solo, ubriaco e vestito da Pipistrello. Alla festa arrivano così Adele, la cameriera di Eisenstein, il direttore delle carceri, convinto di avere messo in galera Eisenstein e naturalmente Rosalinde, la moglie di Eisenstein.
Quest’ultimo sotto falso nome e Rosalinde, mascherata da contessa ungherese, si incontrano. Lui non la riconosce e comincia a corteggiarla donandole anche un bellissimo orologio. Ebbri e felici tutti bevono e cantano. All’alba Eisenstein va a costituirsi, ma il prigione il buffo carceriere lo informa che c’è già un Eisenstein in galera.
Eisenstein cerca di capire e quando apprende della “visita” di Alfred a sua moglie si infuria, ma Rosalinde ha buon gioco mostrandogli l’orologio donato da lui alla presunta contessa ungherese.
Alla fine dunque si farà pace e non resterà che riderci sopra.
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